Aizamme sta tammorra

Spettacolo da palco

Riconosciuto nel mondo della musica tradizionale popolare come uno dei migliori lavori discografici del 2007, “Aizamme sta tammorra” è un’antologia magnifica della musica vocale e strumentale di tipo etnico in Campania che dà il titolo allo spettacolo presentato da “i Tammorrari del Vesuvio”.

Un giro vorticoso che parte dei monti Lattari per scendere poi fino alle coste cilentane e amalfitane dopo aver attraverso l’Agro Nocerino ed il Massiccio del Partenio.

Un’antologia che non è solo un racconto, è un riproporre il mondo che ha germogliato il nostro, è una visione passionale di un universo tanto vicino che pur pare perduto.

Simone Carotenuto con la sua voce e con la sua verve riesce a coinvolgere il pubblico che è assolutamente incantato dalla maestria e dall’istrionismo del Cantatore. Ogni pezzo è una scarica di adrenalina pura che parte dal palco e raggiunge il pubblico.

Anni di ricerca dietro al disco che dà il titolo allo spettacolo

I brani variano da quelli in cui la fedeltà alla tradizione è rimasta assoluta a quelli rivisti e rinnovati, a tratti in maniera sorprendente come la famosa “Tammurriata alli uno”, il pezzo che apre il disco e che presenta i Tammorrari al pubblico: energia pura. La tammorriata resta regina del disco e, quindi, di questo spettacolo, da quella dell’Agro Nocerino a quella passionale e maschia di Giugliano fino a quella particolarissima di Maiori.

Non sono state tralasciate le tarantelle: insuperabile quella Cilentana, interpretata da Catello Gargiulo, affiancata da un doveroso omaggio reso alla pizzica Salentina.

E poi i brani d’autore, composti da Enzo Avitabile, Enzo Gragnaniello, Catello Gargiulo, Giovanni Vicidomini ed Enzo Volpe, che innescano il meccanismo di attesa del pubblico per un nuovo, immediato ed incredibile spettacolo.

E che sia tradizione o che sia canzone d’autore, ogni pezzo sul palco è accompagnato dalla danza.

Vient 'e tammurriata

La tradizione non è mai stata un complesso di cose ferme nel tempo

Cantante dalla voce intensa e sanguigna, Simone Carotenuto è un artista dalle radici ben piantate nella tradizione campana, non solo per averla appresa dalla viva voce del padre Aniello, ultimo carrettiere di Marra, zona rurale al confine tra l’agro nocerino sarnese e le pendici del Vesuvio, ma anche per aver raccolto il testimone di anziani cantori come Zi’ Giannino del Sorbo a Zi’ Tore ‘o brutto di Pimonte.

La ricerca continua sul campo unita alla sua formazione musicale gli hanno consentito non solo di collaborare con artisti come Enzo Avitabile, Marcello Colasurbo, Carlo Faiello e Nando Citarella, ma anche di dar vita ai Tammorrari del Vesuvo, large ensemble che lo affianca dal vivo ed in studio da alcuni anni. Insieme al suo gruppo, il cantante campano ha dato alle stampe diversi album tra cui ricordiamo “Aizamm sta Tammorra”, “Gentes” e il doppio dal vivo “Live”, attraverso i quali partendo dalla tradizione campana ha pian piano allargato lo sguardo verso i suoni e i ritmi di tutto il bacino del Mediterraneo.

In parallelo, molto intensa è stata anche la sua attività dal vivo che lo ha condotto ad esibirsi in Italia come all’estero, segnalandosi al grande pubblico come uno degli interpreti più appassionati delle fronne, canto tradizionale campano sul tamburo. A due anni di distanza da “Live”, Simone Carotenuto e i Tammorrari del Vesuvio tornano con un nuovo album “Vient ‘e Tammurriata”, nel quale hanno raccolto tredici brani, per lo più tradizionali, che compendiano il loro percorso artico con l’aggiunta di due inediti. Si tratta di una bella antologia il cui pregio è quello di racchiudere il senso profondo dellapproccio alla musica tradizionale del cantante campano, il quale a riguardo scrive nella presentazione:
La tradizione non è mai stata un complesso di cose ferme nel tempo. La tradizione si è sempre attualizzata di volta in volta, di generazione in generazione. In questo nuovo progetto discografico la musica è il fuoco centrale, dalle forme più tradizionali a quelle più elaborate, dalla semplicità contadina alla contaminazione globale. Il nostro viaggio musicale insieme parte dalla tradizione campana per arrivare a sonorità internazionali. Un viaggio umile e ambizioso allo stesso tempo, attraverso il quale abbiamo voluto allargare il cerchio, unendo più forze, più gente. La tradizione non si è persa, semplicemente si sta evolvendo, contaminandosi.

Facendo dialogare ritmi e sonorità differenti, sperimentando e reinventando Simone Carotenuto ha persegue l’obbiettivo di dare nuova linfa alla tradizione, diventandone lui stesso parte integrante, e tutto ciò emerge pienamente ripercorrendo i passi della vicenda artistica del gruppo dalla bella versione del tradizionale “Alli Uno” alle rielaborazioni di musiche antiche come nel caso di “Mattacino” e “Tarantella del ‘600” passando per le composizioni originali come “Aizamm sta tammorra” e la title track, fino a giungere alle intense riletture di “Tammurriata dell’Agro Nocerino Sarnese”, e “Tarantella del Gargano” e del repertorio devozionale con “Tammurriata per Montevergine” e “Tammurriata alla Madonna dei Bagni”. A completare il tutto i due inediti “Tammurriata Balcanica” e “Tammurriata Contaminata”, nelle quali Carotenuto disegna gli itinerari da compiere nel prossimo futuro con il suo ensemble, tra suoni balcanici e contaminazioni inaspettate.

Canto libero

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